BIO

BIOGRAPHY

“Live in the past, remember the future, looking for a blue drop of present … and love it all”

Simone inizia a suonare la chitarra all’età di undici anni. Il padre chitarrista aveva calcato la scena musicale beat in Toscana negli anni sessanta e settanta, aprendo con la band “I Condor” i concerti dei grandi big in tour, Camaleonti, Ricchi e Poveri fino al mitico Adriano Celentano. É lui che gli insegna i rudimenti della sei corde e i primi accordi. Ben presto arriva all’ascolto di Stevie Ray Vaughan. Inizia a scoprire i classici del blues che stanno dietro all’indimenticabile guitar hero e si appassiona velocemente. Quei caldi pomeriggi estivi, passati a scoprire quel sound, quella lamentela ipnotica così rassicurante e così incredibilmente vicina a lui trascorrono veloci, fra dischi e corde arrugginite. I suoi primi idoli sono Buddy Guy, John Lee Hoocker, Albert King. Proprio quest’ultimo eserciterà un’influenza importante nell’approccio al Blues del giovane Simone. La force tranquille du Blues, quell’impostazione ricca di groove nell’estrema semplicità, le dinamiche mai gridate nella loro inarrestabile imponenza, la grande umiltà ed il sorriso sempre sulle labbra diventano un aspetto essenziale del suo playing. Ma il viaggio alla scoperta dei grandi maestri è appena iniziato. Il Blues è ormai diventato la colonna sonora della sua adolescenza. Inizia ad assistere ai concerti dei grandi maestri d’oltreoceano e nel 2005 fonda la Tecarblue Blues Band. Il repertorio del Chicago Blues viene reinterpretato attraverso un sound di matrice texana, che sgorga con naturalezza dalla Stratocaster di Simone. Nel frattempo si dedica anche allo studio della chitarra dobro suonata in bottleneck, e dei maestri che ne hanno fatto il proprio strumento principale, come Son House, Bukka White e Charley Patton. Inizia anche a suonare l’armonica, da autodidatta. Con il trascorrere del tempo si convince che la sua passione per il blues non può essere frutto del caso. Come lui stesso afferma, il blues non si impara a scuola, è esso stesso che vaga in cerca dei suoi musicisti. Non è solo un genere musicale, e non può essere semplicemente apprezzato come una musica, ma piuttosto vissuto nelle pieghe più intime della propria quotidianità. É la vita stessa che ti porta sulla strada del Blues.

Fra il 2011 e il 2012 arrivano per lui i primi successi con i Tecarblue, con le partecipazioni al Torrita Blues Festival ed al Samedan Blues, dove ha l’opportunità di conoscere e suonare con artisti del calibro del grande armonicista Andy J. Forest, Zac Harmon ed Alvin Youngblood Hart. È in questo periodo che avviene l’incontro con Francesco Bellia, chitarrista apprezzato della scena musicale senese e grande cultore del genere, con il quale da vita al progetto Tumblin’ Special, un energico Blues Duo in cui si avvicenda al dobro, all’armonica ed a strumenti non convenzionali, come l’ukulele e la personalissima winebox guitar, da lui stesso costruita da zero. Il duo si esibisce in vari locali e festival, dividendo il palco con vari artisti della scena Blues internazionale, come Rowland Jones e Jaime Dolce.

Con il passare degli anni scopre nuove sonorità, il sound si arrichisce e si apre una nuova fase di maturazione artistica, con un playing che trae piena ispirazione da maestri della chitarra blues come Robben Ford.

Nel dicembre 2014 entra a far parte della nascente Mustang Mama Blues Band, con la quale nel corso del 2015 suona in giro per la Toscana. La band si aggiudica il premio Camigliano Blues 2015, suonando come opening per il grande sassofonista James Thompson.

Sul finire del 2018 nasce la Paletti Blues Band, con Riccardo Cecchi alla batteria, Gianluca Burresi al basso e la partecipazione di due apprezzati musicisti della scena senese, Agostino Longo alle tastiere e Piero Paolini al Sassofono. La band si caratterizza per la grande varietà timbrica tipica delle grandi band di Chicago, e offre un mix di eleganza, ritmo e dialogo con il pubblico. Vincitori del premio Effetto Blues 2019, con la band ha il privilegio di aprire la trentesima edizione del Torrita Blues Festival, condividendo palco e cartellone con grandi artisti contemporanei come Robert Randolph, Maurizio Pugno e leggende del Blues del calibro di Little Charlie Baty, Duke Robillard (successore di Jimmy Vaughan nei Fabulous Thunderbirds) e Sugar Ray Norcia.

“Il Blues è la coscienza dell’uomo che si addormenta con il rimorso e si sveglia con il rimpianto. É l’accettazione di se stessi. É quanto di più sincero possa il cuore di un uomo mettere in musica”